Domanda:
meglio bruciare ke spegnersi lentamente.....?
2006-07-01 05:07:54 UTC
è la frase ke kurt cobain ha scritto nella sua ultima lettere prima d morire....credete ke sia davvero meglio bruciare piuttosto ke spegnersi lentamente?..io credo di no xke puo sempre esserci qualcosa ke puo riaccenderti..la vita non va gettata...è un dono ke non ritorna...bisogna averne molta cura
Tredici risposte:
mik free
2006-07-01 05:21:49 UTC
io vorrei poter far un testamento che nel caso sia così tanto menomato, o per vecchiaia o per altro, da non rendermi conto d'esser a sto mondo al punto di schiavizzar chi amo ad una vita sacrificata senza aver più la possibilità di ringraziare...

Beh.. anche se la speranza sarebbe l'ultima a morire... fatemi l'eutanasia! In quel momento io per me stesso non ho valore, ma la libertà di coloro che amo ...sì! E voglio assolutamente esser rispettato nelle mie scelte personali sulla MIA vita.

Comunque ...finchè sto bene e me ne rendo conto ... W LA VITA! con tutte le sue sfaccettature!
lello
2006-07-01 05:48:23 UTC
Vorrei ricordare che Kurt Cobain e' morto suicida e soffriva di profonde depressioni. Tuttavia aveva un grande talento. La vita e' unica e straordinaria, va vissuta con questa consapevolezza.
max_it_web
2006-07-01 05:12:12 UTC
Tra le due ipotesi, ritengo migliore il bruciarsi, visto che lo spegnersi lentamente non offre speranze alternative.

Parafrasando il miglior "Troisi"....

Un bel po' di tempo a fuoco vivo no eh?
?
2016-12-14 08:24:59 UTC
l'importante è che l. a. ragazza sia proporzionata. le misure in sè non sono fondamentali. se proprio devo scegliere, meglio l'accoppiata bel c.ulo-poche tette che il contrario
mmm
2006-07-01 07:48:50 UTC
puoi bruciare in tanti modi e non tutti sono distruttivi bruciare a volte ti può dare più che non spegnersi aspettando aspettando aspettando.......VIVI BRUCIANDO
monica r
2006-07-01 05:51:11 UTC
La tua è una domanda che offre diverse possibilità di interpretazione.Se intendevi dire quanto sia giusto,per esempio,dopo una delusione di qualsiasi genere,lasciarsi andare e attendere la fine,no,credo sia totalmente errata,come scelta.Ma se volessimo così intendere la tua domanda:"Morire subito o attendere la fine tra sofferenza ed agonia",allora ti rispondo che ,personalmente,sono contro l'accanimento terapeutico.L'eutanasia non la accetto in quanto credo profondamente nella sacralità dell'esistenza,ma ostinarsi a tenere in vita con ogni mezzo una persona che non ha nessuna possibilità di farcela,ritengo sia altrettanto disumano .

Ma hai ragione tu,quando dici che la vita è una e nessuno potrà mai rendercerla.Dobbiamo far tesoro delle tue parole.
A bee on a flower
2006-07-01 05:37:44 UTC
concordo cn te la vita va vissuta fino in fondo invece di fare il botto e basta, meglio godersela tt intera apprezzandone il bello e il brutto ke sballarsi 1 sl volta e rimetterci pure le penne!!!
Rooney
2006-07-01 05:17:31 UTC
Sono daccordo con te Silvia. Non bisogna mai perdere la speranza in qualsiasi situazione ,sia essa banale, sia essa di vitale importanza, sono anche convinto però che bisogna sforzarsi di fare di tutto per evitare di trovarsi in situazioni che necessitano di scelte drastiche, perchè spesso quando ci si trova in certe situazioni non si ha la freddezza o il tempo di riflettere e valutare quale sia la scelta migliore, e quindi a volte si fa la scelta meno giusta proprio quella che se fosse capitato a qualcunaltro avremmo sicuramente, con fermezza, sconsigliato!
kejsi
2006-07-01 05:17:07 UTC
ed hai ragione la vita e davvero il dono più bello pero dipende dagli stati d`animo in qui ti trovi certe volte sei giù e davvero vuoi spegnerti e altre be puoi riaccendere tutto
lelefisso
2006-07-01 05:11:19 UTC
moooolto meglio bruciare a lungo.....
2006-07-03 12:20:13 UTC
non dipende da noi



comunque bruciarsi volontariamente penso ti tolga il piacere di conoscere il domani
Sienna
2006-07-02 04:23:40 UTC
Brucia brucia!

Magari però evitando di bruciare anche altri!
vampick
2006-07-01 06:09:13 UTC
"Bruciare" ha una sinistra analogia con "soffrire". Poichè, in un modo o nell'altro, cmq ci si arriva, ci auspichiamo tutti, forse egoisticamenrte, come natura umana impone, di non avvederci del trapasso e di non pesare sui nostri simili.

Se questo vale per la generalità dei casi, non si può negare e tanto meno escludere che taluni siano riusciti ad emulare la loro sofferenza ed a far elevare i loro simili fino a vette altrimenti impensabili. Esempio siano gli ultimi anni di vita di Giovanni Paolo II.

Purtroppo siamo deboli e, di fronte al male, cediamo, codardi si, ma sopratutto umani.


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