L’hamburger rappresenta, nel bene e nel male, il simbolo della gastronomia americana, per la sua associazione al mondo dei fast food e, soprattutto, per il collegamento nell’immaginario collettivo allo stile di vita americano, di cui è simbolo e feticcio, come il rock’n’roll, il baseball o la Cadillac.
L’origine di questa polpetta schiacciata di carne macinata si perde nella notte dei tempi, se pensiamo che l’avo più diretto dell’hamburger è probabilmente la carne alla tartara, da Tartaria, vasta regione pianeggiante dell’Asia centrale, abitata da una popolazione nomade, i tartari appunto, che erano usi frollare la carne cruda sotto le selle dei cavalli.
Dall’Asia centrale l’abitudine di mangiare questo tipo di carne frollata si diffuse nella Russia degli zar, dove era molto apprezzata in particolare dai marinai tedeschi provenienti dal porto di Amburgo. Nella città anseatica il rituale della carne macinata si diffuse a tal punto che prese il nome di hamburger (da Hamburg, nome tedesco di Amburgo) e così poi si diffuse negli Stati Uniti, ad opera degli immigrati tedeschi.
All’inizio l’hamburger era venduto come un cibo “ricercato”; il mitico ristorante newyorkese Delmonico’s già nel 1836 aveva in menu una hamburger steak, che veniva venduta al doppio del prezzo degli altri tagli pregiati di carne. La diffusione fu però tale che, già a fine Ottocento, l’hamburger era diventato un fenomeno di massa e veniva venduto per le strade sotto forma di panino; nacquero quindi i primi fast food ante litteram e sui banconi si cominciarono a trovare le prime varianti come il doppio hamburger o il cheeseburger, che pare sia stato inventato nel 1924 dal giovane chef Lionel Sternberger in un piccolo ristorante a Pasadena in California.
Con la globalizzazione dei consumi alimentari e la diffusione delle grandi catene di fast food l’hamburger è entrato ormai negli stili alimentari e nei gusti dei consumatori di tutto il mondo. Apprezzato in mezzo a un morbido panino, il suo sapore e la sua forma lo rendono un pasto semplice, economico e veloce. Ora qualche curiosità sul nostro amato hamburger…
Nel novembre 2004, Takeru Kobayashi ha battuto il record di divoramento di hamburger inghiottendone 69 in 8 minuti, in occasione di un concorso organizzato a Chattanooga, in Tennessee. Alto 1.70 m, con un peso che oscilla tra i 75 e gli 89 kg, Takeru "Tsunami" Kobayashi ha un curriculum davvero sconvolgente: 6 volte campione del mondo di trangugiamento di hot dog (detentore del record: 53 hot dog e 3/4 in 12 minuti); 2 volte campione del mondo di ingurgitamento di hamburger (con 69 hamburger Krystal in 8 minuti); vincitore nel 2005 dell'Alka-Seltzer US Open, evento di punta del IFOCE (International Federation of Competitive Eating). E proprio del 5 agosto di quest'anno è la sua ultima impresa, ha vinto infatti il campionato mondiale di divora-salsicce: 58 in 10 minuti!
Il "Denny's Beer Barrel Pub", in Pennsylvania, propone ai suoi clienti un hamburger di 6,75 kg che costituisce un record in quanto a dimensioni e peso. Per realizzarlo “bastano”: 4,7 kg di carne bovina, una ventina di fette di formaggio, tre pomodori, due cipolle, una lattuga e salse quantità industriale.
Harry Sperl di Daytona Beach, Florida, è il più grande collezionista la mondo di hamburger, tanto che ha trasformato la sua villetta in un museo; vi si può trovare qualsiasi gadget, articolo o souvenir a forma di hamburger, in tutto oltre 500 oggetti! Il nostro estroso collezionista gira su una Harley-Davidson Sporster 1.100 customizzata a forma di… hamburger, vedere le immagini per credere.